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LIBERIA 4/3/2006
Programma anticorruzione
Consiglieri finanziari stranieri affiancheranno per tre anni i più importanti ministeri e le cinque principali agenzie governative liberiane nel tentativo di combattere la corruzione nel Paese. I primi esperti internazionali si sono insediati nei giorni scorsi alla Banca centrale della Liberia e al Comitato di gestione delle finanze: lo ha comunicato la Commissione guida della direzione economica (Egsc, Economic Governance Steering Committee). Le nomine rientrano nel piano di controllo della gestione delle risorse finanziarie liberiane, che prende il nome di Gemap (Governance and economic management assistance program), voluto dai donatori internazionali per tentare di arginare la corruzione della classe politica che ha contrassegnato non solo i 14 anni di guerra civile, ma anche il successivo Governo di transizione, portando alla rovina la più antica repubblica africana. L’erogazione delle sovvenzioni internazionali, in sostanza, per tre anni sarà condizionata al rispetto di alcune regole di trasparenza e alla presenza di membri stranieri al fianco dei presidenti delle principali agenzie governative, che avranno il potere di monitorare entrate e spese, nonché di controfirmare ogni atto emanato da queste istituzioni. Solo dopo due mesi di intenso dibattito, il governo di transizione nel 2003 ha accettato il Gemap che molti oppositori tuttora vedono come un tentativo d’ingerenza definendolo “neocolonialismo istituzionalizzato”. Ellen Johnson-Sirleaf, la prima presidente donna nella storia del continente africano eletta lo scorso novembre, durante il discorso di insediamento del 16 gennaio ha ribadito il suo sostegno al programma, mentre altri candidati alle presidenziali avevano detto che, se eletti, avrebbero chiesto la fine di questa tutela.[CO]
Fonte Misna
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